Addio a Virano con 14 si

Maggioranza compatta anti-Osservatorio

 

di Eva Monti da Luna Nuova del 13/2/09 – pag. 8

 

AVIGLIANA - Con 14 Si, un No dall'opposizione di Mario Pic­ciotto e un astenuto (Enzo Perna, dello stesso gruppo di Picciotto) Avigliana esce dall'Osservatorio sul Tav. «Ci opporremo con fer­mezza al passaggio di qualunque tracciato sul nostro territorio» ha detto il sindaco della città Carla Mattioli, leggendo quando scritto nel documento approvato dal consiglio comunale.

 

La decisione presa in riunione di maggioranza mercoledì sera è stata ratificata dal consiglio comunale nel corso di una serata che non ha registrato grandi momenti di approfondimento, ma si è limitata a poche schermaglie tra maggio­ranza ed opposizione.

 

Proprio quest'ultima, nelle sue due componenti diverse (Aviglia­na nel Cuore e Per Avigliana con Picciotto) aveva presentato un suo ordine del giorno sul Tav poi ritira­to perché, spiegano i proponenti, è stato emendato tanto da venire stra­volto. «Avevamo chiesto un consi­glio comunale con la presenza del direttore dell'Osservatorio Mario Virano per un confronto chiaro e palese. Aver abolito questa richie­sta inficia tutta la discussione» ha detto il capogruppo Gianluca Matlì annunciando la sua uscita dall'aula, seguita dai colleghi di Avigliana nel Cuore.

 

Non prima però di aver senten­ziato: «II sindaco teme che la gente scopra la sua epica impresa: l'es­ser riuscita, cioè, a far spostare il tracciato del Tav dal Musiné a cor­so Torino, nel cuore di Avigliana». Restano al loro posto Enzo Perna e Mario Picciotto. I due hanno, si sa, due differenti posizioni rispetto al Tav, nonostante la comunione di idee su tutto il resto. Così è Perna a complimentarsi con la giunta per la stesura dell'ordine del giorno che viene proposto all'approvazione. Chiede però un emendamento, tanto importante da riscuotere l'applauso dei presenti in sala, Comitati No Tav in testa. «Usciamo punto e basta, non c'è bisogno dì incaricare un tecnico di fiducia del Comune per sedersi ad un tavolo in cui si progetta dal momento che siamo contrari alla progettazione. Con chi ci ha gabbato, come dite voi stessi, non si dialoga» ha ribadito con forza. Strappa il consenso alla platea, ma non la spunta con la maggioranza che non accetta l'emendamento e va dritta per la sua strada.

 

Una strada in salita, perché ha richiesto una accordo faticoso tra le parti (Pd e Indipendenti) che però alla fine arrivano compatte a votare tutte per l'uscita dall'Osservatorio. «Abbiamo sfiduciato i tecnici della Comunità montana, da cui non ci sentiamo rappresentanti, e ribadi­to la nostra completa autonomia rispetto a quanto verrà deciso in seno all'Osservatorio» conferma ad approvazione avvenuta Rino Marceca, assessore all'urbanistica ed anima del gruppo degli Indi­pendenti. «Riteniamo di proporre la presenza di un nostro tecnico di fiducia per essere informati circa quanto verrà deciso - prosegue - per poter prendere decisioni tempestive in merito e scegliere le azioni più adeguate per opporci all'opera che, lo abbiamo messo nero su bianco, è inutile e danno­sa». Avigliana sta dunque fuori dal tavolo che dovrà dettare le regole per la progettazione del Tav. Un tavolo che, come precisa il sindaco Carla Mattioli, è stato fato passare per strumento di approfondimento democratico, mentre si trasfor­mava in grimaldello per aprire le porte del consenso tra i sindaci, spaccando il fronte del No.

 

Le firme e la forza dei numeri chiudono un periodo e ne aprono un altro, sancito dal riavvicinamento delle due anime della maggioran­za: quella che fa capo al Pd e quella che invece ha come riferimento gli indipendenti. Tutti d'accordo per ribadire il No a Tav, tunnel di base e a nuove infrastrutture. Ora si tratta di vedere come riusciranno a far onore a quella promessa di op­posizione ferma alla realizzazione del Tav quando si passerà dalla carta ai cantieri.

 

E' quanto si chiede Mario Picciotto, capogruppo di una parte dell'opposizione, quella che è rimasta in aula a votare. Dando il suo "no" (si dichiara sette vol­te contrario) amaramente dice «Sarebbe stato meglio esserci quando decideranno sulla nostra pelle come fare questo Tav». Lui da sempre "propone di proporre", un po' come fanno altri Comuni, cercando dì essere presenti lad­dove si fanno scelte importanti. «Speriamo che questo colpo di testa vostro non costi troppo al territorio, in termini di tracciati ed interventi che non saremo in grado di impedire una volta che siano state prese le decisioni nelle sedi istituzionali». E a chi gli dice che per questo il Comune avrà un suo rappresentante, lui risponde «Se lo accetteranno».